Santuario policastrese della Sacra Spina: un successo il concerto di Santino Cardamone, ma la Sacra Spina merita di più .
Con grande partecipazione di pubblico, si è svolta anche quest'anno la festa dell'anniversario della Reliquia della Sacra Spina. Per il quarto anno consecutivo l'appuntamento estivo con la Reliquia di Petilia Policastro è quell9 del 22 agosto impreziosito quest'anno dal concerto di Santino Cardamone ed Eleonora Anania realizzato dall'Amministrazione comunale del sindaco Simone Saporito col patrocinio della regione Calabria. Con un proprio comunicato stampa nella propria pagina social, l'Amministrazione comunale ha voluto ringraziare tutti coloro che, con il proprio contributo, hanno fatta bella la serata a partire dalla Comunità Mariana delle Cinque Pietre e le Forze dell’Ordine che, nonostante il grande afflusso di persone, hanno garantito l'ordine pubblico. Intanto, i prossimi mesi potrebbero essere risolutivi per il maggiore dei problemi dello stesso Santuario. Il Governo nazionale, infatti, con un proprio finanziamento ha previsto il completamento del restauro del soffitto della chiesa con la ricollocazione al proprio posto del tavolato ligneo opera di Cristoforo Sant'Anna. Se le cose andranno come previsto, questi lavori potrebbero iniziare già prima del prossimo Calvario del Secondo Venerdì di Marzo o immediatamente dopo quello che è uno dei maggiori appuntamenti religiosi ma non solo della Provincia di Crotone. La speranza della popolazione, dopo circa 25 anni di rinvii e di un iter burocratico ed amministrativo poco chiaro, è che questa possa finalmente essere la volta buona. Terminati questi lavori, toccherà all'intera popolazione decidere cosa se ne voglia fare del prezioso luogo di fede che da circa un lustro è rinato spiritualmente grazie all'arrivo della Comunità religiosa che con la propria presenza costante nel santuario policastrese è entrato nel cuore della popolazione cittadina. Le potenzialità religiose e storico turistiche del millenario luogo di fede sono tante e tali che sembra impensabile che lo stesso luogo di fede possa essere al centro dell'attenzione solo nei due appartamenti annuali del Calvario nel mese di marzo e della festa estiva del 22 agosto. Ecco dunque che la programmazione di uno sviluppo turistico che sia degno di questo nome è costante in tutto l'arco dell'anno oltre che all'Arcidiocesi di Crotone e Santa Severina dovrebbe essere aperta all'intera società civile a partire da quell'associazionismo che, anche se a fatica, ha ripreso a lavorare dopo il covid. Una proposta di cui si parla da lustri potrebbe essere quella di mettere in rete il Santuario policastrese con quello di Mesoraca dedicato all'Ecce Homo e quello di Cutro dedicato, invece, al Crocifisso costituenti nella diocesi, dal punto di vista antropologico, il cosiddetto "triangolo del sangue". Evidentemente, se veramente si vuole credere ad un turismo che possa essere di massa ed attirare numeri più alti di fedeli e turisti, sarebbe il momento che i Comuni interessati riescano a mettere da parte quei campanilismi che, sino ad oggi non hanno giovato al rilancio turistico del Crotonese.
Francesco Rizza
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