Frizioni politico amministrative a Petilia sui crediti avanzati dalla Krunos e sulla mancata approvazione, in Consiglio comunale delle modifiche allo Statuto richieste dal Ministero.



Frizioni nel confronto politico amministrativo a Petilia Policastro. Negli scorsi giorni, l'ex sindaco Amedeo Nicolazzi aveva posto sui social alcune domande all'Amministrazione del sindaco Simone Saporito relativamente ai crediti avanzati dal Municipio nei confronti della società Krunos che da alcuni anni produce e vende corrente elettrica utilizzando le acque dell'Acquedotto sul fiume Soleo. "La Krunos - osservava Nicolazzi - per contratto deve dare al Comune annualmente per lo sfruttamento delle acque la somma annua di euro  70.000,00. Il Consorzio di bonifica sempre per lo sfruttamento delle acque deve corrispondere al nostro Comune oltre euro 5000. La società Wuind per aver posizionato una torre su terreno comunale di Pagliarelle deve corrispondere annualmente al  Comune la somma di euro 10.000. Vorrei essere informato se negli ultimi tre anni il Comune ha ricevuto le somme spettanti e come sono state utilizzate. Ormai Petilia ha chinato la testa, ma io voglio sapere solo che fine hanno fatto le mie iniziative". Mentre dall'Amministrazione comunale non è ancora arrivata nessuna risposta, tracce di questi fondi non appaiono nemmeno dallo schema del  bilancio di previsione finanziario 2025/2027, approvato nella seduta consiliare dello scorso 28 febbraio e da pochi giorni edito nel portale comunale. In verità, oltre ad Amedeo Nicolazzi, è tutta la popolazione cittadina a voler sapere se il Comune ha nelle proprie disponibilità queste cifre che potrebbero essere utilizzate, anche attraverso un mutuo, per il miglioramento dell'acquedotto comunale e della rete idrica. 
Vivace, inoltre, nonostante abbia avuto un solo punto all'ordine del giorno, la seduta del Consiglio comunale dello scorso 20 marzo. La maggioranza di "Petilia Rinasce", infatti,  per l'assenza di tre propri consiglieri ha dovuto rinviare alla prossima seduta alcune correzioni allo Statuto comunale  richieste dal Ministero degli Interni.  Sull'ordine del giorno, infatti, i tre consiglieri della minoranza "Insieme Per Petilia", Giovambattista Scordamaglia,  Antonella Ierardi e Marinella Cistaro, hanno  deciso di votare contro, ed è venuta meno la maggioranza qualificata prevista per queste deliberazioni. Motivando il voto contrario,  Giovambattista Scordamaglia ha osservato come le prescrizioni del Ministero e della Prefettura risalgono al 2009 mentre lo Statuto comunale è stato approvato nel 2024. "Ogni volta - ha osservato - quando approvate qualcosa o un regolamento sembra che avete portato novità importantissime, ma questa volta siete stati inadempienti. Avreste, infatti, rendervi conto prima della legislazione vigente per la quale siete stati richiamati dal Ministero e dalla Prefettura. Si tratta, quindi, di una inadempienza formale e sostanziale di cui è responsabile solo la vostra disattenzione e di cui io mi vergogno".
Francesco Rizza 

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