Verso il Calvario del Secondo Venerdì di Marzo. Qualche idea.


In preparazione del Calvario del Secondo Venerdì di Marzo,  che avrà luogo fra meno di un mese il 14 marzo, mentre a cura dell'Amministrazione comunale si sta sistemando la provinciale di Paternise che nelle scorse settimane ha subìto una violenta frana causata anche dalle lungaggini della sua sistemazione i Volontari dell'Associazione "Natess", che da  più lustri collabora con la Comunità Ardorina nell'organizzazione dell'appuntamento penitenziale, stanno intervenendo anche quest'anno sul vecchio tracciato che a partire dal novenario sino alla processione  vedrà transitare numerosi devoti. Si tratta di un antico tratturo selciato che attraversa la valle del fiume Soleo attraversando un ponte, anch'esso in pietra, databile al XVI secolo. I volontari si stanno prendendo cura del percorso, sistemando le pietre e le ringhiere in legno, ma anche le stazioni della Via Crucis con i dipinti offerti dai 15 artisti cittadini realizzate grazie alle offerte dei fedeli. Mentre il Ministero della Cultura ha previsto nella seconda annualità della programmazione del Ministero della Cultura un finanziamento per consentire alla Sovrintendenza di collocare al proprio posto il tavolato di Cristoforo Santanna il cui restauro è terminato da circa 25 anni, l'ultima criticità riguarda proprio il percorso e particolarmente l'antico ponte in pietra databile al XVI secolo. Probabilmente dalla sua costruzione nessuno vi ha messo mano e nonostante le sue discrete condizioni sarebbe il caso di un'analisi da parte delle Istituzioni e della Sovrintendenza per valutare se sia il caso di programmare un intervento di consolidamento. Allo stesso  modo, all'intero tracciato per il suo interesse storico e naturalistico non dovrebbero interessarsi solo i volontari del Natess in preparazione del Calvario, ma anche le Istituzioni competenti a partire dal Municipio e dal Parco Nazionale della Sila. Se, infatti,  veramente si vuole puntare sulla valorizzazione turistica del luogo di fede non ci si può accontentare dell'appartamento del Secondo Venerdì di Marzo che già di suo, annualmente,  porta migliaia di fedeli ed a qualche evento nel periodo estivo.

 La realizzazione di un percorso naturalistico in sicurezza,  comprendente anche l'antico tratturo potrebbe essere uno stimolo in più per ampliare quell'efferta turistica per la quale tanta buona volontà e sempli operazioni di marketing  potrebbero non bastare. Con queste idealità,  senza pensare a grandi cose, un'intervento che si potrebbe mettere in campo con pochissimi fonti sarebbe quello di mettere in rete il Santuario della Sacra Spina con quello dell'Ecce Homo di Mesoraca e del Santissimo Crocefisso di Cutro.  Si tratta di tre antichi Monasteri che nel XVI secolo, pur essendo sorti con altre denominazioni, al tempo della Controriforma hanno finito con l'essere dedicati alla Passione di Cristo. Davvero nell'alto Marchesato crotonese la collaborazione fra Comuni è impresa impossibile?
Francesco Rizza 

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