Legambiente "Valle del Tacina" lancia una petizione: "rendiamo vivibile Petilia".

Piccoli interventi per avvicinare Petilia Policastro ad una situazione minima di vivibilità. È quello che chiederà con una petizione popolare all'Amministrazione comunale il circolo "Valle del Tacina" che ha convocato le altre Associazioni cittadine nella sala polivalente della "Casa della Cultura" perché almeno sui grandi temi e per il bene comune l'associazionismo può e deve fare bene comune. Dalla Rupa abbandonata al suo degrado mentre si parla di un intervento comunale che finanziato con un prestito della Cassa Depositi e Prestiti di poco più di 500 mila euro che potrebbero bastare per demolire quello che rimane di casupole abbandonate, all'acqua potabile e le difficoltà nella sua distribuzione, al traffico di varie zone del centro abitato come via Arringa dove un marciapiede di 80 centimetri potrebbe rendere più sicuro il passaggio pedonale per anzianine bambini, non sono molte i rappresentanti delle associazioni che hanno preso parte all'incontro. La proposta di Legambiente che ha del rivoluzionario perché vorrebbe sostituire la nostalgia di un passato che non può più tornare a quella di un futuro che è possibile se tutti, Amministratori e Cittadini, si rimboccheranno insieme le maniche è spiegato in un documento di Luigi Concio che ha iniziato a circolare sui social.
 " Petilia Policastro, come gran parte del Sud Italia - osserva il presidente di Legambiente - vive una situazione drammatica. Negli ultimi decenni, la popolazione del comune è diminuita drasticamente: si è passati dai circa 12.000 abitanti degli anni '70 agli attuali meno di 8.500. Lo spopolamento, dovuto a una combinazione di crisi economica, mancanza di opportunità lavorative e scarsa pianificazione territoriale, sta trasformando Petilia in un paese sempre più vuoto e anziano. A questo si aggiungono anni di abusivismo edilizio, consumo di suolo e mancanza di infrastrutture adeguate. ostante le difficoltà, crediamo che un futuro diverso sia possibile. Con impegno, analisi delle debolezze e valorizzazione delle potenzialità del nostro territorio, possiamo trasformare Petilia Policastro in un modello di sostenibilità e vivibilità. Serve un cambiamento radicale che metta al etro il cittadino e l’ambiente". Fra i vari e stimolanti interventi quello di Renzo Cavarretta che ha chiesto interventi di riqualificazione della Rupa che potrebbero essere richiesti ai propri delle casette abbandonate nella propria fatiscente, di Giovanni Parente che ha ricordato la battaglia in difesa del fiume Soleo degli anni Novanta e di Francesco Cosco ed Andrea Ruberto che hanno illustrato i programmi della associazione "Soleo" da poco operante nella Cittadina dell'Alto Marchesato Crononese.
Francesco Rizza 

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