Inizia a prendere forma, a Petilia Policastro, il corso di lingua italiana per immigrati avviato dalla Prociv Arci e la sezione cittadina dell' Associazione Nazionale dei Partigiani Italiani. Da alcune settimane, nei pomeriggi del sabato e domenica, sono una ventina i migranti che seguono le lezioni di italiano presso quello che è stato per poco più un secolo il palazzo ospitante le Suore Francescane Missionarie di Gesù Bambino nel locale ospitante la sede della Prociv Arci del presidente Giovambattista Carvelli. Prevalentemente, sono originari del Marocco i migranti che hanno deciso di cogliere l'opportunità di impratichirsi della lingua italiana per meglio integrarsi nella realtà in cui il destino li ha portati nella propria ricerca di condizioni di vita migliore.
Ad agevolare la comunicazione fra i due docenti e gli allievi Ghita: una giovane che da diversi anni ha attraversato il Mediterraneo, integrandosi nella Cittadina dell'Alto Marchesato Crononese e conseguendo negli scorsi anni la maturità nel Liceo linguistico di Mesoraca. Se la comunità marocchina è la più numerosa a Petilia, con numerosi arrivi registratisi negli ultimi mesi; la speranza degli organizzatori del corso è quella di accogliere nel corso anche migranti di altre nazionalità che vi sono presenti come quelli appartenenti alle comunità ucraina e georgiana che vi sono discretamente numerose. In una realtà come quella di Petilia Policastro dove i servizi sociali sono ridotti al lumicino, quella dell'accoglienza dei migranti era e continua ad essere una delle maggiori necessità. In vero, un corso simile finanziato dalla Regione Calabria si era svolto nel 2001 a cura della parrocchia di Santa Maria Maggiore guidata da don Giuseppe Marra, ma nonostante la positività del corso, lo stesso non era andato oltre la prima edizione. Analogamente, a Foresta, a causa della nuova legislazione nazionale voluta dal Governo Meloni, è stato chiuso il centro di accoglienza "Villa Caruso" che oltre all'ospitalità offriva fra gli altri servizi anche un corso di alfabetizzazione culturale. È, quindi, toccato a due Associazioni di volontariato cittadine alzarsi le maniche e mettersi in gioco a disposizione di alcune fasce deboli della popolazione. L'Anpi e la Prociv, all'occorrenza, metteranno a disposizione dei migranti uno sportello informativo e, qualora si registrerà la collaborazione di altri volontari, si potrebbe pensare anche ad attività di accompagnamento scolastico per gli allievi delle scuole primarie e secondarie presenti a Petilia Policastro.
Francesco Rizza
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