"Giorno Sii Buono " silloge poetica di Toto Carnuccio presentata al Professionale di Petilia Policastro.
Quando le scuole si aprono al territorio con attività extra curricolari ben organizzate, i risultati non possono che essere positivi. Petilia Policastro ne ha avuto conferma nella mattinata di venerdì 8 novembre quando il salone della chiesa di San Francesco da Paola, messo a disposizione dalla comunità dei Missionari Ardorini, ha ospitato la presentazione della silloge "Giorno, sii buono " di Toto Carnuccio edita dalla casa editrice "La Gru". Ad ascoltare il poeta ed i docenti Francesco Federico ed Alberto Fico che ne hanno presentato le poesie, un pubblico attento quanto inedito: gli studenti del Professionale del legno e dell'arredamento cittadino, sede decentrata dell'impianto "Margherita Hack" di Cotronei. Più che i relatori e le poesie di Carnuccio, Simone Saporito e Ferdinando Militerno, rispettivamente sindaco e presidente del Consiglio Consiglio Comunale presenti all'iniziativa, i veri protagonisti della mattinata letteraria sono stati gli studenti di Felicia Marra, docente di Italiano e Storia, che a margine di un percorso didattico durato un paio di settimane, si sono confrontati fra di loro e con i relatori rivolgendo loro alcune domande e recitando alcune poesie della raccolta. In un mondo sempre più tecnologico, fra le nuove generazioni, c'è ancora spazio per la poesia? La risposta alla domanda non può che essere positiva, particolarmente quando il poeta non ha problemi a misurarsi, nonostante non più giovane, senza filtri ed accompagnato da un relatore d'eccezione come Franco Federico, anch'esso docente in pensione, che a Petilia ha insegnato per una decina di anni ad inizio carriera e mantenendovi , anche a distanza di lustri, numerose amicizie. Trait d'union della pubblicazione non è certamente un tema facile ed apparentemente poco consono ad adolescenti iscritti ad un istituto professionale. "Giorno Sii Buono" infatti, , come è stato sottolineato nel corso dell'iniziativa, è un ideale dialogo fra l'autore con la moglie avanti negli anni e affetta da una malattia che, da tempo ne mina il corpo e la mente. Un soliloquio che dura ormai da sette anni, quasi un viaggio nel tempo dove presente e passato convivono nel tempo e nello spazio attraverso una tenerezza che commuove e riesce a parlare al cuore. Ciò nonostante, per l'attenzione degli studenti in tutto l'arco della mattinata ha testimoniato la positività dell'iniziativa che rappresenta certamente un esperimento da ripetere.
Francesco Rizza
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