Una nuova discarica abusiva è spuntata a Petilia Policastro. Questa volta non più nel quartiere bizantino della Rupa, ma all'ombra del campanile della chiesa di San Nicola Pontefice un tempo chiesa arcipretale; nel cuore del centro storico cittadino. Sedie, poltrone, un divano stazionano da più tempo. Evidentemente qualcuno ha dovuto svuotare qualche magazzino ma, negli ultimi giorni, ormai sta arrivando di tutto; finanche dei secchi vuoti di vernice. Nella totale indifferenza di chi dovrebbe intervenire, ma anche della popolazione. Chi passa ed osserva fa spallucce: ormai a Petilia ci si è abituati a tutti e come le strade sporche e le fogne a cielo aperto, neanche queste discariche a cielo aperto fanno notizia. Se quello che potrebbe sembrare un segno di inciviltà ed in un certo senso lo è, è pur vero che nella Cittadina dell'Alto Marchesato Crononese se la raccolta differenziata dei rifiuti solido urbani da anni va discretamente bene, la raccolta degli ingombranti rappresenta per la popolazione una problematicità che va avanti da più tempo. Quasi inutile prenotarsi presso presso da ditta responsabile, considerando che la tempistica degli interventi, nonostante le prenotazioni e le telefonate, è lunghissima. Negli scorsi mesi aveva fatto scalpore una interrogazione parlamentare a cura della parlamentare pentastellata Stefania Ascari su alcuni lavori sotto soglia che non avendo bisogno di gara di appalto erano stati assegnati ad alcuni parenti del Sindaco e degli Assessori e la nuova isola ecologica era uno di questi lavori. Purtroppo, a pochi giorni dalla sua consegna alla popolazione un incendio era sorto fra la vecchia e la nuova isola ecologica e, probabilmente, ancora non è andata del tutto in funzione. In attesa che il Governo risponda alla parlamentare Ascari, almeno il Consiglio comunale ha approvato un Regolamento ad hoc ma dalle telecamere posizionate nei pressi delle due isole ecologiche non è stato nemmeno possibile scoprire chi aveva appiccato l'incendio. "Speriamo - si agura qualcosa cittadino - che i vicoli fra la Matrice ed il quartiere di San Francesco da Paola non faccia la fine della Rupa dove i cumuli di rifiuti, ormai, fanno parte del panorama".
Francesco Rizza
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