La campagna nazionale “Sanitari, curiamoci di noi. Un viaggio attraverso la sanità che siamo per costruire la sanità che vogliamo” della Fp Cgil Medici ha svolto la propria unica tappa nel Crotonese nel poliambulatorio di Campizzi di Mesoraca, accolta dal sindaco Annibale Parise ed un discreto numero di cittadini ed impiegati dell'Asp Crotonese. Scopo dell' iniziativa raccogliere informazioni sullo stato della sanità pubblica nazionale da inserire in un dossier che sarà consegnato al Governo nazionale. A confrontarsi con le problematicità sanitarie del Marchesato Crononese Andrea Filippi segretario nazionale della Fb Cgil che ha ricordato come al tempo della nascita del Servizio Sanitario Nazionale chi ho ha costruito aveva una propria visione non basata sulla malattia, ma sulle persone. Le strutture sanitarie del tempo erano degli spazi in cui la comunità locale otteneva anche il sostegno dei servizi sociali. Se non si ricostruisce la comunità, gli ospedali possono essere delle scatole vuote che servono a poco. Ai nostri giorni, alle difficoltà dei cittadini si sommano anche quelli dei medici del servizio sanitario nazionale che sono dei liberi professionisti prestati al pubblico che restano isolati e nell'impossibilità di offrire quei servizi che potrebbero offrire unendosi. Tutti interessati a difendere il proprio "tesoretto" di pazienti. Fino a quando la situazione è questa il pubblico non riuscirà a difendersi dalla concorrenza di quei privati che fra gli altri impegni hanno anche quello di monetizzare, spesso a discapito della popolazione ". Ad aprire la girandola degli interventi Francesco Grillo responsabile dell'area vasta della Cgil comprendente le province di Catanzaro, Crotone e Vibo. "Questo di Mesoraca - ha ricordato - doveva essere un presidio ospedaliero ma è lasciato nell'abbandono. Siamo in attesa da più tempo della nascita della "Casa della Salute" ma fino ad oggi oltre allo sperpero dei fondi pubblici non abbiamo visto molto". "Al di là dei buoni proposti - ha lamentato Antonio Scarcello sino ad oggi si sono susseguiti solo buoni propositi, i problemi invece sono aumentato col tempo. Quando qualcuno va in pensione non viene sostituito, la seconda autombulanza che finalmente è arrivata non è medicalizzata, i prelievi vengono fatti da un solo operatore, fino alle 10,30 e riescono ad essere serviti solo i primi arrivati". Santino Scalise, impiegato dell'Asp e da una vita impegnato in politica e nel sindacato ha sottolineato che "questo è il momento delle opportunità, ci sono molti fondi, anche del Pnrr ma occorre vigilare. Ci preoccupano i lavori che sono fermi da marzo, ma ci preoccupa la disattenzione dei sindaci: su cinque del distretto è presente solo Annibale Parise di Mesoraca". Quest'ultimo ha voluto ricordare come "da soli non si va da nessuna parte, anche il Comitato civico stasera è assente" aggiungendo che i problemi dei lavori sarebbero burocratici e relativi al reparto della dialisi, speriamo riprendano presto". Il Distretto "Sila" avrà mai una struttura accogliente? Da quando nel 2016, essendo presidente regionale Mario Oliverio, è stato firmato il decreto sulla 'Casa della Salute' di Mesoraca, in realtà, si è visto ben poco.
Francesco Rizza
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