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Edito dalla Publigrafic "In Viaggio con Chiara" di Eugenia Garritani.


Ci dev'essere un "altrove" dove riposano le anime dei giusti,  per continuare a fare il bene che hanno fatto sulla terra. Quello delle maestre non può che essere una classe dalle pareti colorate con caldi colori pastello, piene di alunni più o meno tranquilli,  Quaderni, righelli e matite di tutti i colori. È passato poco più di un mese dalla morte in un incidente stradale di Chiara Olivo, maestra elementare di Cutro deceduta mentre stava raggiungendo i propri alunni. Quella mattina,  la loro maestra non è arrivata e qualcuno ha dovuto spiegare loro che non l'avrebbero mai più incontrata, almeno come avevano fatto sino ad allora.  Edito dalla Casa editrice Publigrafic, s'intitola "In Viaggio con Chiara" un breve ed intenso racconto che Eugenia Garritani ha dedicato alla maestra Chiara,  ai suoi alunni, colleghi e familiari inserendo nelle sue pagine la vita di Chiara che, nel suo aldilà continua a fare la maestra. Il libro è  costituito da quattro capitoli,  una trentina di intense pagine scritte quasi di getto, per aiutare chi voleva bene  a Chiara a continuare a volerle bene e sorridere. E di alunni e colleghi Chiara Olivo ne ha avuto davvero tanti. Visto che al momento della morte aveva 63 anni, molti dei quali passati in classe con quegli alunni che, particolarmente nelle scuole dell'infanzia ed in quelle primarie, per la gran parte delle insegnanti diventano quasi dei figli. Ad aleggiare nelle pagine del racconto un' aura  quasi calviniana ed una leggerezza che affabula e commuove anche i lettori adulti. Dalle prime alle ultime righe si capisce subito che a parlare della maestra Chiara è un'altra educatrice, andata in pensione da dirigente scolastica dopo aver anch'essa dedicato la propria vita lavorativa all'insegnamento. Ancora nelle pagine di "In Viaggio con Chiara"  la preoccupazione precipua della scrittrice rimangono gli alunni di Chiara che, arrivati in quinta elementare,  devono terminare il ciclo della scuola primaria senza una delle loro maestre. "Durante l’elaborazione del dolore e del lutto - osserva la Garritani - che è lunga e individuale, si è fragili, malinconici, facili al pianto. Si ha bisogno di sostegno per comprendere la misteriosità della vita, della vita che nasce anche in condizioni estreme e della morte che sopraggiunge inaspettata. Per quest’ultima siamo aiutati dalla nostra religione, il Cristianesimo, che ci assicura la continuità della vita dopo la morte.Difatti, il racconto che segue è quello della nuova vita di Chiara cui mi è piaciuto far incontrare le persone che ho amato e che adesso vivono nella nuova dimensione. Spero che questo racconto rassereni". Ad essere rasserenati  dal racconto anche noi che viviamo fuori dalle classi. Se la scuola italiana continua a subire gli attacchi  dei Governi che, quando devono fare dei tagli ai finanziamenti con la scusa di "razionalizzare le spese", non sanno mirare altrove,  almeno per il lavoro ben fatto di maestri come Chiara Olivo ed Eugenia Garritani,  possiamo stare tranquilli.
Francesco Rizza 

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