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Censure nella "Casa della Cultura" di Petilia Policastro?

 Il quadro di Franco Carvelli, noto artista policastrese che a Roma aveva fondato la galleria d'arte "Domenico Purificato" donato dopo la sua morte alla "Casa della Cultura" di Petilia Policastro il 15 novembre 2013 dalla vedova Angela Farris è stato rimosso e nascosto "poiché le tante persone , in maggior parte anziane, che si recavano all’ufficio Congesi, per pagamenti inevasi dell’acqua, non sopportavano la grande paura che provavano alla vista del quadro per cui andavano via, continuando a restare evasori con grave danno economico per il Comune". Questa la spiegazione che Giuseppe Luchetta funzionario comunale in pensione chenella Cittadina dell'Alto Marchesato Crononese ha creato e curato per lustri la Biblioteca "Antonino Cosco" ha ricevuto dal sindaco Simone Saporito. Quella che potrebbe sembrare una ridicola fake news è invece la realtà raccontata dallo stesso Luchetta sul proprio profilo di Facebook. Evidentemente, a qualcuno è venuto in mente di fare ordine nella "Casa della Cultura" policastrese, ma nessun ordine può derivare dal furore iconoclastico da parte di giovani Amministratori che con la scusa di aggevolare il pagamento delle tasse se la prendono con un'opera d'arte ricevuta in eredità da un illustre Petilino e, per questo, ancora più preziosa è qualcosa che fa male in una realtà come Petilia Policastro. Contestualmente, sono spariti dagli stessi locali un articolo apparso nel 2001 nelle colonne de "Il Crotonese" relativamente alla inaugurazione nella stessa "Casa della Cultura" del museo demologico "Giovanna Marino" al tempo del sindaco Michael Angelo Tavernese che è un altro dono al Comune ed è stato censito per il suo valore dalla regione Calabria ed il tabellone commemorativo di Eugenio Ierardi, il più noto dei partigiani policastresi, che nella "Casa della Cultura" era esposto dal dicembre 2014 quando in collaborazione con l'Amministrazione comunale pro tempore ed alcune associazioni il Liceo scientifico "Raffaele Lombardi Satriani" ha commemorato il settantesimo anniversario della fucilazione. All'idea che la Biblioteca comunale policastrese, facente parte di quel Sistema Bibliotecario Vibonese fallito anche per la mala gestione da parte della politica regionale, un tempo un'eccellenza nel Crotonese non godesse da tempo buona salute tanto che non ospita iniziative culturali da chissà quanto tempo c'eravamo avamo abituati da tempo; ma che si potesse arrivare a questo disinteresse è una costatazione che fa male. In una realtà dalle mille difficoltà, al di là delle motivazioni, prendersela con alcuni simboli come il quadro di Franco Carvelli, il Museo demologico "Giovanna Marino " ed il cartellone sulla storia del partigiano Ierardi sono azioni che fanno male. Principalmente perché attuate da chi dovrebbe gestire, a servizio della popolazione, la "cosa pubblica".
Francesco Rizza 

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