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Ancora problemi all'Acquedotto policastrese. A quando un intervento risolutivo?

Anche le abbondanti piovute degli ultimi giorni hanno provocato problemi  all' Acquedotto sul fiume Soleo di Petilia Policastro. Le copiose acque che da più lustri ormai raggiungono le case cittadine di Petilia centro e di parte della frazione di Camellino (mentre Pagliarelle ha un'altra condotta e Foresta è da più mesi al secco con una popolazione che inizia ad essere esasperata) ad ogni piovuta più abbondante si intorbidiscono a tal punto che l'ente gestore deve interromperne per alcune ore l'erogazione nelle abitazioni cittadine. Se si pensa ad alcuni anni fa quando particolarmente nel periodo estivo l'acqua mancava per più settimane successivi e nella Cittadina della Presila ha provocato anche qualche protesta pubblica o ad altri Comuni dove il problema dell'assenza dell'acqua è ben più grave rispetto a quello di Petilia il problema potrebbe sembrare irrisorio, ma ormai la popolazione cittadina non accetta che a circa 20 anni dell' entrata in funzione dell'Acquedotto, pensato al tempo del sindaco Michael Angelo Tavernese e realizzato nella sindacatura di Giuseppe Ceraudo, nessuna Amministrazione sia riuscita ad affrontare seriamente il problema con la realizzazione di un paio di vasche di decantazione che, sommandosi al potabilizzatore cui andrebbero essere cambiati i filtri con maggiore frequenza, potrebbero risolvere definitivamente il problema.  A ben vedere, pure  a causa di uno scontro partitico da parte di chi non ha mai digerito la realizzazione dell'opera, lo stesso Acquedotto non ha mai ottenuto la simpatia dell'intera popolazione.  Basta pensare che uno dei primi atti della Giunta di Dioni Fera subentrato a Giuseppe Ceraudo che aveva da poco consegnato alla popolazione il nuovo Acquedotto ha preferito  stornare il ribasso d'asta della gara di appalto nel potenziamento delle fontanelle del precedente Acquedotto "Giordano" che ormai è ridotto al lumicino tanto che per consentire alle fontanelle pubbliche di offrire acqua alla popolazione si è dovuto più volte unire le acque dei due Acquedotti.  Più recentemente,  nella campagna elettorale del 2021 che ha portato alla elezione del sindaco Simone Saporito in molti ricordiamo un esponente della sua coalizione che in occasione di una piovuta più abbondante delle altre faceva il giro delle chiese facendo vedere  particolarmente alla popolazione anziana che tipo di acqua arrivava nelle loro abitazioni. Purtroppo, a poco più di tre anni dalla elezione della nuova Amministrazione comunale il problema permane e non pare sia stato presentato nessun progetto che potrebbe risolvere definitivamente con i fondi del Pnrr. In vero un'altra soluzione cui sembra non aver pensato nessuno potrebbe essere quella di utilizzare per migliorare il servizio e la rete idrica utilizzando le royality che da qualche anno la Krunos che gestisce le centraline elettriche realizzate sull'Acquedotto cittadine che producono corrente elettrica e rendite collegate alla loro vendita.  Si tratterebbe di un incasso certo  ed annuo di circa 65  mila euro che potrebbe essere investito nella richiesta di un prestito alla Cassa Depositi e Prestiti senza neppure chiedere ai funzionari comunali di impegnarsi nella richiesta di finanziamenti da proporre al Pnrr.
Francesco Rizza                                                                                                                  

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