Quei due pneumatici a "segnalare" e proteggere altrettanti tombini scoperti su via Magna Grecia rappresentano, probabilmente, il non plus ultra del disagio urbanistico del centro abitato. Non solo per l'incolumità dei pedoni e degli autisti che percorrono l'importante arteria stradale a nord del centro abitato, del quartiere di Paternise e della Sacra Spina; ma principalmente perché la fine della stessa strada e la sua inaugurazione rappresentarono un appuntamento storico per la cittadina dell'Alto Marchesato Crotonese. Era il marzo 2017 e, dopo un lavoro ultra trentennale, l'importante arteria stradale è stata consegnata alla popolazione dall'allora sindaco Amedeo Nicolazzi affiancato dalle assessori Paola Carvelli e Monia Cistaro. La progettazione della strada era iniziata negli anni Ottanta del secolo scorso durante le sindacature di Giuseppe Daniele del Partito Comunista e Francesco Poerio del Partito Socialista.
Poi un lungo rosario di problemi ne hanno ritardato i lavori sino al 2013 quando, nella prima sindacatura di Nicolazzi è riuscito a salvare in zona cesarini una parte del contributo che la precedente Amministrazione comunale, ottenuta dalla Amministrazione di Dionigi Fera, aveva ottenuto per il rifacimento del soffitto del Santuario della Sacra Spina che si rischiava di perdere perché dalla Regione era stato comunicato che con i fondi Pisl non era possibile realizzare lavori strutturali sul Sanuario che, fra le altre cose, non era neppure di proprietà comunale. Grazie ad una veloce programmazione fu possibile stralciare dal contributo regionale 300.000 euro, programmare e realizzare l'intervento atteso da più lustri non solo dai numerosi residenti ma anche dal resto della popolazione che nel corso del tempo, dalla primavera all'autunno, sono soliti passeggiare sulla stessa strada. A distanza di più anni, come la passeggiata di via Dietro Manche realizzata nello stesso periodo che è l'unica ad essere fornita di un ampio marciapiede, anche via Magna Grecia è abbandonata nel proprio degrado; tanto che inizia a circolare nella popolazione il dubbio di una volontà di abbandonare nel proprio degrado le opere pensate e realizzate dalla precedente Amministrazione. Questa volta, però, mettendo a rischio il traffico cittadino e l'incolumità dei cittadini.
Francesco Rizza
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