Nell'indifferenza generale, Petilia sta franando. Da via Chiatri a via Arringa, passando da corso Roma e dai pressi della Tangenziale sono numerosi i fornelli che si sono aperti nell'asfalto. Probabilmente, a causa delle acque bianche perse dalla rete idrica che, nonostante i vari rattoppi, ormai non regge più per la sua vetustà, ma anche per le fogne che, un giorno si e l'altro pure, perde la propria melma senza che la Congesi riesca ad intervenire a sabare le problematiche registrate. Altre volte, addirittura, le perdite della condotta idrica e delle fogne si mescolano e, come qualche cittadino si é lamentato nei social documentando il post con qualche foto, un'acqua marroncina si infltra nelle condotte idriche uscendo dalle fontane di casa. Se a questo si aggiungono le vere e proprie giungle che si sono create ai bordi delle strade e nelle villette cittadine dove da troppo tempo non si taglia l'erba e si ha paura di sostare per la presenza di bisce e ratti, la situazione è completa: davvero un'ottima accoglienza per gli emigrati che dovrebbero tornare nel prossimo mese di agosto. Dinnanzi a tale situazione, quello che forse fa più specie è che sono pochissimi i cittadini che si lamentano, quasi che la cittadina dell'alto Marchesato crotonese sia stata privata dal diritto di critica nei confronti di chi gestisce la cosa pubblica o cheabbiapzura di dire ciò che pensa. Unico intervento messo in campo dalla Amministrazione comunale un intervento sulle case da abbattere nel quartiere della Rupa che ci si augura sarà quanto prima bonificato da alcune case cadenti e dai rifiuti che vi sono stati abbandonati che, visitando l'albo pretorio del Municipio, potrebbe partire a breve.
Però, come alcuni cittadini fanno notare l'Amministrazione comunale e l'ufficio tecnico non sono stati in grado di farsi finanziare un progetto dal pnrr, come hanno fatto alcuni Comuni del circondario come Cutro e Mesoraca, attingendo ad un mutuo della cassa depositi e prestiti le cui rate peseranno per più lustri sulle casse comunali e, quindi, sulle necessità dei cittadini. Complessivamente, questo intervento avrà un costo di 500.000 euro. Tornando sui problemi della rete idrica, un intervento strutturale sia nel Centro che nelle Frazioni potrebbe essere finanziato con un mutuo su cui investire le roiality provenienti al Comune dalla ditta Krunos che da circa due anni produce e vende corrente elettrica prodotta dalle centraline realizzate sulla condotta dell'acquedotto "Soleo" che ammonterebbero a circa 70.000 euro all'anno ma, a sentire alcune voci, allo stato delle cose la Krunos non avrebbe sino ad oggi versato neppure una rata al Comune policastrese.
Francesco Rizza
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