Un altra tragedia dovuta alla mala sanità nell' alto Marchesato crotonese. Si chiamava Giuseppe viveva a Mesoraca ed aveva 73 anni , ma non sono riusciti a salvarlo. È morto per un infarto, a poca distanza dalla postazione del 118 perché i soccorsi e l'ambulanza ci hanno messo poco più di 40 minuti per arrivare. Era stata attivata centrale unica di Cosenza, ma i soccorsi ci hanno messo troppo tempo per arrivare. Dopo 40 minuti e l'arrivo di un' ambulanza senza medico, quando è poi arriato l'elisoccorso con un medico ed i Carabinieri sul lungo erano pronti a prelevarlo, non c'era più nulla da fare. Adesso è il momento del dolore, ma ciò nonostante occorre porgersi degli interrogativi: quando la Regione Calabria riuscirà ad offrire un servizio dignitoso a questa periferia dell' Asp numero 5? Rivolgersi direttamente al presidente della regione Calabria il comitato civico che è pronto ad organizzare un' altra giornata di protesta si domanda dove sia il commissario straordinario della sanità regionale. "Siamo stanchi di assistere ogni giorno a queste tragedie - osservarva una nota dello stesso Comitato - siamo esausti di continuare ad assistere al marciume che ormai è ridotta la nostra sanità, non si può continuare a piangere un familiare perché a nessuno di chi governa interessa chi muore, perché ormai in Calabria morire per mancata sanità è diventata una consuetudine". Nonostante la strada del Petilino sia stata ultimata da più tempo, l'ospedale crotonese rimane troppo lontano dall' Entroterra pre silano ed in queste condizioni compito della Regione e dell' Asp sarebbe quello di potenziare il proprio servizio, ma come succede con le postazioni della guardia medica, da troppo tempo non si riesce ad andare oltre alle promesse ed i cittadini continuano a morire. Chi sarà il prossimo Giuseppe?
Francesco Rizza
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