Mancano alcuni mesi ma è già charo che il decimo Congresso Internazionale di Studi Gioachimiti che si svolgerà nel prossimo mese di settembre sarà un appuntamento da non perdere, per le tematiche affrontate ed il valore dei relatori che si affronteranno sul rapporto fra Gioacchino da Fiore e la Bibbia. Si tratterà, infatti , come si può osservare già dal comunicato stampa diffuso dal direttore del comitato scientifico Gian Luca Podestà e dal presidente del Centro Giuseppe Riccardo Siccurro, della edizione della svolta. I precedenti Congressi si osserva sono stati dedicati alla sua figura, all’impresa monastica, alle opere autentiche e pseudoepigrafiche e al lascito profetico e apocalittico, imperniato sull’attesa del tempo dello Spirito e variamente ravvivato fino all’Età contemporanea. Il decimo Congresso, il cui programma e la cui organizzazione scientifica si devono a Marco Rainini e Dominique Poirel, affronta in prospettiva storica e filologica, teologica ed esegetica le questioni fondamentali relative a Gioacchino interprete del “grande codice” biblico, da cui tutta la sua visione trae ispirazione e vigore. Di quale versione della Bibbia disponeva? Quali i libri dell’Antico e del Nuovo Testamento cui rivolse maggiore attenzione? Quale il suo metodo interpretativo, quali le predilezioni e gli accenti originali rispetto a scuole e orientamenti precedenti e contemporanei? Questioni di cui tratteranno una ventina di studiosi notoriamente qualificati nel vasto e fiorente campo degli studi internazionali sulla Bibbia nel Medioevo.." Pensatore fra i più originali di tutto l’Occidente -si ricorda nel comunicato stampa - l’abate calabrese si caratterizza per lo sforzo di trovare una chiave che permetta di comprendere e chiarire il senso e la direzione della storia, intesa come “luogo” del progressivo manifestarsi del disegno divino. Lo sguardo dell’abate calabrese si distende dal passato al futuro". Nel frattempo, intanto, fra gli studiosi e gli appassionati di Gioacchino occhi puntati anche sul Giubileo della Misericordia che si svolgerà nel 2025. Secondo alcune voci, infatti, l'anno giubilare di cui è già partita la programma potrebbe essere l'occasione propizia per la fone del processo di canoni del rrligioso dell ' Altopiano silano: un affascinante ma peroferico territorio, come quelli amati da papa Bergoglio, che nel corso della storia ha espresso intennse spiritualità e storie di fede. Che sia arrivato il momento propizio per la Chiesa ufficiale di riconoscerne il valore religioso e di quella testimonianza con la quale l' Abate florense ha avuto il coraggio di confrontarsi col potere sacro e civile?
Francesco Rizza
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