Partire o restare? Mai come in questa fase storica, con le paurose ombre dell'autonomia differenziata che renderà ancora più assente dalla Calabria lo Stato centrale, con buona pace della deputazione parlamentare calabrese di una percentuale della quale buona parte dei Calabresi non ha nemmeno grossi motivi per ricordare i nomi, è questo l'amletico dubbio per una buona percentuale della popolazione. Di quella che è rimasta, ovviamente. Dai dati demografici dell' Istat, negli ultimi anni gli Italiani che si sono iscritti all' Aire per l'espatrio sono aumentati del 36, 2% negli ultimi 5 e moltissimi di questi sono Cittadini del Sud italiano e Calabresi. Neppure l'arrivo dei Migranti, che certa comunicazione descrive numerosissimo, riesce a colmare il calo demografico degli ultimi dececenni che, particolarmente nell'Entroterra, è sotto gli occhi di tutti. Al 2022, spiega Giovanni Di Bartolo docente di di demografia dell' Unical, la percentuale di stranieri residenti in Calabria è inferiore alla media nazionale, rappresentando appena il 4,4% della popolazione residente. Molti di loro, aggiungiamo noi, sfruttati in agricoltura dai cosidetti "Caporali", spesso vicini alla 'ndrangeta che si trattengono parte dei loro risicati stipendi.
Dinnanzi a questa tragedia, né a livello nazionale ed ancor meno a livello regionale, non riusciamo a vedere nemmeno una visione ed una programmazione che possano incidere sulla rotta. Se il turismo dovrebbe essere uno dei settori trainanti dell' economia calabrese, è sintomatico che nella Giunta del presidente Roberto Occhiuto l'assessore al Turismo non esiste proprio. Il "Governatore" che si candida alla vice segreteria nazionale di Forza Italia ha deciso di trattenere per se la delega; quasi non avesse altri grattacapi a partire dalla sanità all' assenza di infrastrutture su cui incide pure la gestione di quella quotidianità che è un crogiolo di emergenze. Ed il risultato di una vera programmazione turistica è sotto gli occhi di tutti, la programmazione turistica dei vari Comuni nel periodo estivo è da anni un ricco susseguirsi di sagre delle alici in montagna e dei funghi sulla Costa.
Le cronache di queste ultime settimane, per chi si sforza di leggere l'attualità con un po' di sale in zucca, ci ha regalato due notizie sconfortanti. La prima è relativa alla viabilità ferroviaria che sulla Costa jonica è davvero impressionante. Mentre da Sibari a Reggio Calabria, per appena 196 chilometri occorrono 3 ore e 27 minuti, ma solo con i treni più veloci. Ciliegina sulla torta la notizia che da giugno a settembre, il periodo turistico più importante, la mobilità ferroviaria sarà "abbolita" da Sibari a Crotone per consentire i lavori di ammodernamento ed elettrificazione della linea. Questa interruzione comporterà l’indisponibilità continuativa della tratta e il blocco della circolazione dei treni. Per mitigare gli inconvenienti, si legge in un comunicato stampa, ai passeggeri che evidentemente dovrebbero ringraziare sarà attuato un servizio sostitutivo mediante navette. Comunque, nonostante l’elettrificazione, la velocità dei convogli rimarrà invariata, con una massima di 150 km/h, come accade attualmente. Sempre fra Reggio e Taranto esistono giornalmente solo due intercity, uno dei due, in estate arriverà sino a Lecce. Evidentemente, pure di questa concezione da Calabresi dovremmo ringraziare col cappello in mano quelle Ferrovie dello Stato che dello Stato non sono più, essendo state da tempo privatizzate. Relativamente al pendolarismo studentrsco verso Cosenza e l'Unical gli intercity fra Reggio e Taranto non hanno nessuna coincidenza utile.
L'altra notizia diffusa con toni trionfalistici dalla Regione relativamente alla viabilità sulla fascia jonica è che recentemente è stata aggiudicata lla gara per il primo lotto dei lavori sulla Ss 106 del tratto Crotone-Catanzaro, che sarà realizzato dalla società consortile Rti "Consorzio Stabile Medi". Saranno realizzati appena 15 chilometri sui 50 previsti per completare la strada fino a Simeri Crichi, nel Catanzarese. L' importo a disposizione dell' intervento è di 220.386.810,74 euro, ai quali si aggiungeranno 9.162.523,45 euro per gli oneri relativi alla sicurezza. E la tempistica? Nonostante l'annuncio sia stato dato da tempo, il "Consorzio Stabile Medil" deve ancora redigere il progetto definitivo e completare l'iter ministeriale per la Valutazione di impatto ambientale. Partire o restare? il coraggioso fascino della "reatanza" sembra affascinare quasi esclusivamente l'antropologo Vito Teti e quegli "eretici" che sono i suoi seguaci. Per molti dei Calabresi, invece, la realtà sembra essere quella descritta da uno dei monologhi di Salvatore, uno dei personaggi di "Noi Lazzaroni" romando di Saverio Strati edito nel 1972. "L'ambiente pur con qualche modifica - ammetteva - resta chiuso e non si vede un effettivo sviluppo economico e sociale: dicono che non ci sono più caprai nell' Aspromonte. Sono scomparsi perfino i vaccari che aravano i campi ed i fabbri che costruivano comeri (...) Da lassù (nella Germania dov'era emigrato) ci sfugge il vero dramma della nostra terra abbandonata ed abbruttita. Da lassù ci sfugge il vero dramma della nostra terra abbandonata ed abbruttita".
Francesco Rizza
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