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"Naufragio di Stato a Steccato di Cutro: xenía e xenofobia nella Calabria errante" di Francesco Rizza edito dalla Publigrafic.


La tragedia del naufragio di Cutro di cui si è commemorato in questi giorni il primo anniversario non poteva passare innosservata per la Casa editrice "Publigrafic" particolarmente legata a quell' Entroterra crotonese in cui opera da più lustri. "Naufragio di Stato a Steccato di Cutro: xenìa e xenofobìa nella Calabria errante" è la pubblicazione redatta da Francesco Rizza direttore responsabile del periodico a distribuzione regionale "Il CalabrOne". A margine di un'ampia serie di iniziative che si sono svolte fra Cutro e Crotone, il saggio è una sorta di memoriale il cui nucleo principale raccoglie alcuni servizi sulla tragedia che l'autore ha pubblicato su "Patria Indipendente" storico quindicinale dell'Anpi nazionale cui si sono sommate le cronache relative alle ultime settimane in cui si avvvia verso la conclusione il processo contro i quattro scafisti che, a detta di  vari osservatori non sarebbero gli unoci responsabili di ciò che accadde in quella tragica notte. Oltre che in alcune edicole dove è già partita la distribuzione, il libro può essere acquistato nel portale della Publigrafic www.ilcalabrone.info. "In questa nostra Regione, martoriata dalla 'ndrangheta, dalla masslneria dei colletti bianchi e da una politica che troppo spesso è prevaricazione, familismo amorale e gestione del potere fine a sé stesso è impensabile - osserva l'autore nella propria introduzione - che qualcuno voglia far credere che il principale siano i migtanti. Eppure proprio a questo assistendo".

. È nata da questa considerazione la necessità di fare memoria dell' accaduto, anche con la pubblicazione di un breve saggio, registrando la non conclusione delle indagini sulla Guardia di Finanza e sulla Guardia Costiera su cui era stato aperto un fascicolo con la promessa del procuratore della repubblica di Crotone, Cacciola, che le indagini sarebbero finite entro la fine dell' anno. Il racconto racconta anche delle positività che è stato possibile raccontare come l'attenzione ancora viva della società civile e di alcune sue voci come Orlando Amodeo il medico della Polizia che ha salvato centinaia di migranti, Mimmo Lucano, Marco Ciconte, Vincenzo Montalcini autore di "Quale Umanità" racconto edito ad alcuni giorni dal naufragio,  Giuseppe Pipita direttore de "Il Crotonese" che negli scorsi giorni ha inaugurato una mostra fotografica, Filippo Sestito dell'Arci Aps e tutti quegli altri volontari cui è dedicata la pubblicazione. "È l'accoglienza - aggiunge Marilena Curcio dell' Anpi di Petilia Policastro - il fondamento dell' opera. Quella mitica che ha conosciuto l'ingiustizia degli ultimi anni e non gli ha permesso di arricchire la Calabria come ha sempre fatto. La Calabria porto di storia e di civiltà, rifugio di generazioni di culture, osannata e bistrattata ma sempre pronta a distinguersi".

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