Stretta sui manifesti mortuari di solidarietà a Petilia Policastro. Con l'ordinanza numero 7 dello scorso 25 gennaio, il sindaco Simone Saporito ha stabilito che "i manifesti di partecipazione e ringraziamento devono essere affissi esclusivamente negli spazi posti a lato il luogo ove viene allestita la camera ardente" mentre quelli annuncianti i decessi ed i trigesimi possono essere in affissi in tutti in tutto il paese nelle bacheche predisposte. Per chi non rispetterà le nuove regole è prevista una multa di 25,00 euro. A motivare la decisione sindacale la necessità di salvaguardare il decoro pubblico e la considerazione che i manifesti di solidarietà "sono del tutto ininfuluenti rispetto al messaggio tradizionale". Se gli intenti della determina sono apprezzabili in un territorio comunale sino ad oggi poco attento alla tutela del bello, come attestano i cumuli di rifiuti solido urbani nei vicoli poco frequentati del quartiere della Rupa, la sporcizia che si registra un po' ovunque e l'asfalto ad arlecchino per le sue varie toppe nelle strade cittadine, a questa decisione fa da contraltare l'affissione di uno dei due lamieroni sino ad oggi affissi in piazza Filottete sulla facciata principale del settecentesco palazzo Ganini che , al lato della chiesa della Madonna Annunziata, fu per lungp tempo la residenza estiva dell'Arcivescovo di Santa Severina prima di ospitare per poco più di 100 anni le Suore Francescane di Gesu Bambino che nella cittadina dell'alto Marchesato crotonese ressero uno dei primi asili infantili in Calabria. Fra le altre cose, per salvaguardare il decoro urbano al posto del lamierone collocato in via Risorgimento si sarebbe potututa utilizzare la struttura in ferro battuto che sino a qualche giorno fa era stata collocata in via Mercato nei pressi della camera ardente realizzata dalla precedente Amministrazione comunale con le offerte di vari cittadini nella struttura dell'ex mercato coperto che da alcuni lustri ospitare la "Casa della Cultura" cittadina e che negli scorsi giorni provicando ll' ennesima politica social; in un particolare momento storico in cui si raccolgono spesso contraddicendosi sino all'esasperazione su Facebook i pochi cittadini che ancora hanno voglia di confrontarsi
Francesco Rizza
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