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Ostracismo per il ricordo di Lea Garofalo? Nell'anniversario dell'omicidio della collaboratrice di giustizia, omaggio floreale in sordina a Petilia Policastro.

 In sordina, quasi per paura di dare fastidio a qualcuno, una sparuta delegazione dell' Amministrazione comunale petilina costituita dal sindaco Simone Saporito, dalla assessore Carmelina Comberiati , dal consigliere comunale Romolo Rizzuti e da un Vigile urbano ha posto un fascio di fiori al monumento in onore di Lea Garofalo nella mattinata del 24 novembre anniversario dell'uccisione nella periferia milanese della collaboratrice di giustizia che con la sua storia tanto onore ha dato alla Cittadina dell'alto Marchesato crotonese. Svoltasi alla vigilia del 25 novembre, l'iniziativa in memoria di Lea non ha registrato la presenza dei cittadinii  perché la popolazione non era stata annunciata nemmeno con un messaggio social  e che ha appreso dell' iniziativa solo quando era terminata grazie ad un post di Facebook pubblicato nella pagina della Amministrazione comunale. 
D'altronde, dalla elezione della maggioranza comunale della lista "Petilia Rinasce" è completamente scomparsa dalla programmazione comunale la giornata del coraggio femminile che per più anni la prima domenica di maggio era diventata un appuntamento consolidato voluto dalla precedente Amministrazione comunale guidata dal sindaco Amedeo Nicolazzi che nel maggio del 2014 aveva inaugurato lo stesso monumento. Eppure, l'anniversario della morte di  Lea era il primo appuntamento utile con il quale, attraverso una manifestazione pubblica, l'attuale compagine amministrativa avrebbe potuto recuperare la gaffe dello scorso luglio quando in occasione della morte di Rosario Curcio, uno degli uccissori della collaboratrice di giustizia che proprio per l'effersto omicidio si tovava nel carcere di massima sicurezza " Opera" di  Milano era stato affisso fra gli altri un manifesto di solidarietà a nome della Amministrazione comunale cittadina. Manifesto, come si ricorderà, che insieme ai suntuosi funerali dell' ergastolano avevano avuto risalto mediatico nazionale tanto da costringere la assessore Maria Berardi presente al rito funebre di dimettersi. Numerose, nello scorso luglio, le prese di posizione conto la compagine amministrativa, da quella del presidente regionale Roberto Occhiuto affiancato da quelle  della sottosegretaria  Wanda Ferro ed all' ex parlamentare Angela Napoli con la Prefettura crotonese che, in una intervista, si è giustificata per non aver vietato i funerali pubblici di Curcio affermando di non essere stata informata degli stessi.  Numerosi i cittadini che per più mesi hanno aspettato una reazione delllo Stato alla vicenda petilina, ma a distanza di tempo in Parlamento non è stata nemmeno discussa l'interrogazione parlamentare della pentastellata Stefania Argenti . Evidentemente, nemmeno nell' ambito della legalità, il Governo ha interesse per questa periferia nazionale.

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