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Petilia Policastro, la festa del Rosario e la socialità svanita.


Se non dovesse esserci una novità dell'ultima ora, per la festa della Madonna del Rosario, appuntamento tradizionale della prima domenica di ottobre fra i più importanti a Petilia Policastro , quest'anno ci sarà solo la programmazione religiosa. Da quanto, infatti, è dato sapere nonostante più inviti a cura di don Giuseppe Marra  non si è riusciti a costituire il Comitato festa per carenza di partecipanti agli incontri e, stando così le cose, non sarà possibile raccogliere le offerte ed organizzare i festeggiamenti civili che tradizionalmente completano, con la processione nelle strade principali della cittadina, il novenario di preghiera nella chiesa dell'Annunziata: una delle tre secolari parrocchie di Petilia centro. Pure se nelle feste religiose l'aspetto più importante rimane quello spirituale, la notizia, in una realtà sempre più disgregata come quella di Petilia Policastro, è di quelle che fanno male e dovrebbe essere anche un motivo per riflettere su un rilevante dato di fatto: dal punto di vista sociale la cittadina è uscita malissimo dal duro periodo del Covid e se appuntamenti tradizionali come la "Sagra d'autunno" a cura del Natess, dopo una storia ultra decennale, non si svolge per simili motivazioni da qualche anno, il dato di fatto più rilevante è rappresentato dalla quasi scomparsa dalla scarsa voglia di aggregazione nella popolazione con un individualismo che ha registrato percentuali altissime. Quasi del tutto scomparso quell'associazionismo che per più lustri ha rappresentato un vero e proprio fiore all'occhiello per il Centro cittadino che, da questo punto di vista, rappresentava quasi un'eccezione positiva nell'Entroterra Crotonese. Certo, in tempi di vacche magre non sempre è possibile trovare i fondi necessari ad organizzare iniziative, ma il vero problema è quella disgregazione che, per esempio, negli scorsi lustri ha impetito a Petilia di costituire una consulta delle associazioni che avrebbe potuto unire in un'unica organizzazione le varie sigle che, probabilmente, non hanno colto le positività di un organismo che poteva essere, pur nel rispetto delle specificità dei singoli, da supporto in situazioni di crisi. Rispetto a Petilia centro va un po' meglio nelle frazioni di Camellino e Pagliarelle dove, probabilmente ma non solo per il minore numero di abitanti, esiste un maggiore senso di comunità ed a conferma di questo, anche nell'agosto da pochi giorni finito, si è riusciti a raccogliere un buon numero di offerte per arricchire la festa della Madonna del Carmelo con il partecipato concerto di Enrico Ruggeri che ha raccolto anche spettatori dai Comuni limitrofi. Più simile alla realtà di Petilia centro quella della frazione di Foresta, dove da sempre vivono famiglie provenienti al tempo da Comuni diversi, prevalentemente da Mesoraca, al tempo della Società Forestale del Mezzogiorno ed un tessuto sociale veramente aggregato non c'è mai stato. Evidentemente anche su questi avvenimenti che potrebbero sembrare secondari, la popolazione dovrebbe iniziare a riflettere non per quelle "lamentazioni" che lasciano il tempo che trovano, ma con la speranza di trovare qualche soluzione a problematiche che potrebbero sfuggire a tutti di mano.
Francesco Rizza 

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