Con la presentazione di "Grecità d'Occidente" di Francesco Grano, iniziata la rassegna Letteraria del "Mesoraca Festival".
Alle falde del monte Giove, sulla cui cima i Magno Greci avrebbero costruito un tempio pagano dedicato al padre degli dei, nella sala capitolare del millenario santuario dell'Ecce Homo ultimo convento francescano rimasto nella provincia di Crotone, ha preso il via la rassegna Letteraria "Mesoraca in Festival" appuntamento dell'Amministrazione comunale del sindaco Annibale Parise che continuerà con un discreto numero di eventi. Dinnanzi ad un ampio pubblico è stato presentato "Grecità d'Occidente", un` antologia ragionata sulla grecità presente nel Sud italiano, di Francesco Grano docente di materie letterarie nelle scuole superiori edito dalla PubliGrafic. L'iniziativa culturale ha avuto come moderatrici Antonella Spadafora e Sara Oliverio ed è stata impreziosita dalle note di Mariacristina Critelli all'arpa e da appassionate letture della "Odissea" a cura di Emanuele Gumari e Milena Tassone.
"Francesco Grano - ha sottolineato l'assessore comunale Eloisa Tesoriere - é un innamorato del nostro territorio e dei suoi abitanti e siamo felici di iniziare con la presentazione del suo lavoro questa rassegna letteraria, iniziative di quelle che da troppo tempo mancavano alla nostra città. Certamente gli Amministratori passano - ha aggiunto l'assessore - ma questa è una di quelle che dovrebbero rimanere perché dedicata al mondo dei libri al di là delle aule scolastiche". Se, come affermava Percy Bysshe Shelley "siamo tutti Greci" ciò è certamente vero per il Meridione italiano che nel cuore del Mediterraneo ha visto approdare sulle proprie Coste una pluralità di popolazioni diverse. Edito nello scorso mese di aprile, le riflessioni sull'eredità culturali della grecità nel Sud italiano di Grano rappresentano una riflessione sull'antropologia meridionale attuale anche nei nostri giorni a causa di quel sostrato che, consapevolmente o meno, ci appartiene. Basta pensare al concetto dell'ospitalità che è una caratteristica importante delle popolazioni meridionali nonostante alcune derive xenofobe, ma anche ai concetti della famiglia, all'idealizzazione della famiglia e della donna oltre che dei sentimenti della vergogna e del destino. Il lavoro si conclude con un capitolo dedicato al "fare Agorà" una necessità tutta meridionale nella "polifonia dissonante" che caratterizza l'antropologia italiana. "Il nostro incontrarci nelle strade - ha sottolineato Francesco Grano - la necessità di confrontarci con gli altri inconcepibile per la mentalità dei settentrionali è un altro retaggio della grecità che qualifica positivamente i nostri Paesi e nasce dalla necessità di confrontarsi, ma anche di non essere soli ed infatti la solitudine è un sentimento che non dovrebbe esistere nelle nostre contrade compresa quella paura del forestiero che potrebbe rubarci il lavoro. Di quale lavoro stiamo parlando - ha concluso ironizzando ma non troppo il docente - se qua di lavoro non ne abbiamo? ".
Francesco Rizza
Commenti
Posta un commento