Petilia Policastro : il titolo di "Città della Santa Spina" affianchi ma non sostituisca quello di "Città del Coraggio Femminile".
Verso il superamento, per Petilia Policastro, della denominazione di "Città del Coraggio Femminile"? È questa la preoccupazione di una buona percentuale della popolazione cittadina in attesa del Consiglio comunale del prossimo 22 agosto convocato presso il santuario della Sacra Spina (in vero, essendo la Reliquia un sacramentale è questa la sua esatta denominazione) per il prossimo 22 agosto in occasione del cinquecentesimo anniversario dell'arrivo della preziosa Reliquia. Con l'unico punto dell'ordine del giorno, alla cittadina dell'alto Marchesato crotonese sarà data la denominazione di "Città della Santa Spina". In verità, la nuova denominazione potrebbe essere una aggiunta alla precedente, ma considerando che dalla propria elezione l'Amministrazione comunale del sindaco Simone Saporito ha saltato per due anni consecutivi la "Giornata del Coraggio Femminile" che sino ad allora aveva avuta rilevanza nazionale per più edizioni, la paura che si voglia superare anche il titolo di "Città del Coraggio Femminile" è nell'aria a Petilia Policastro.
Come si ricorderà, lo stesso titolo è stato istituto sotto la sindacatura di Amedeo Nicolazzi nel marzo del 2014 a margine dei funerali, a Milano, di Lea Garofalo la testimone di giustizia che era stata uccisa nella Capitale meneghina nel 2009 prima che i suoi resti fossero sciolti nell'acido. La necessità di questa denominazione e delle giornate del coraggio femminile era nata dalla considerazione che sino ad allora, mentre Lea veniva ricordata in ogni angolo d'Italia, a Petilia e particolarmente nella frazione di Pagliarelle dove era nata, sul suo nome vigeva una tale "damnatio momoriae" per la quale non si aveva neppure il coraggio di nominarla. Evidentemente, nessuno vuole negare l'importanza storico, religiosa ed antropologica della Sacra Spina per Petilia e l'intero Marchesato Crotonese (fra le altre cose è del sottoscritto l'unico saggio attualmente in commercio sulla Sacra Spina ed il suo Santuario), ma a margine della vicenda relativa ai manifesti per la morte di Rosario Curcio, per fugare ogni dubbio, l'Amministrazione comunale policastrese non solo non dovrebbe superare la denominazione petilina di "Città del Coraggio Femminile" ma dovrebbe iniziare a pensare a restituire a Petilia la "Giornata del Coraggio Femminile". Una promessa di questo genere, proprio in occasione del Consiglio comunale straordinario del prossimo 22 agosto, sarebbe un bel gesto non solo per la memoria di Lea Garofalo, ma anche di tutti quei cittadini (che non sono pochi) che a Petilia Policastro continuano a credere nei valori della legalità, della lotta alla 'ndrangheta e della memoria e della difesa di quei valori che dovrebbero essere condivisi da tutti; a partire, ovviamente, dalle Istituzioni.
Francesco Rizza
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