Con l'arrivo di agosto, secondo una prassi consolidata dalla tradizione, Petilia Policastro come molti Comuni calabresi si è ripopolata grazie al ritorno di numerosi emigrati che hanno deciso di fare ritorno a casa, fra i parenti, gli amici e gli amanti luoghi dell'infanzia. Parallelamente al programma ricreativo messo in campo dall'Amministrazione comunale, purtroppo, ad accoglierli un centro abitato particolarmente sporco ed una viabilità certamente non all'altezza delle aspettative. Fin da via Arringa all'incrocio con via Mercato nei pressi della Casa della Cultura e per tutto il Centro abitato, la fanno da padrone le sterpaglie alte cui la popolazione cittadina è da tempo abituata, un tratto di fogna rotta ed uno stato di abbandono cui non si assisteva da sempre e che fa il paio con il degrado del quartiere Rupa, la parte più antica del centro storico. Analogo scenario negli altri Quartieri e nelle Frazioni; in un'indolenza istituzionale che, probabilmente, fa più male di quella sporcizia che non è certamente un biglietto di benvenuto per chi ha deciso di trascorrere a Petilia le proprie ferie. Rinviata a data da destinarsi la disinfettazione del Centro abitato a cura dell'Asp che pur se organizzata da tempo non si è potuta svolgere, mentre il centro abitato è infestato da numerosi topi ed insetti.
Se dal Centro storico ci si prova a spostarsi verso le zone montane dove sono situate alcune località che particolarmente nel periodo estivo sono popolate, sono le pessime condizioni della viabilità il maggiore dei problemi. Certo, se si guarda al Portale del Municipio, un finanziamento di 70 mila assegnato fin dal 2019 starebbe per partire per asfaltare le strade, ma non è scontato che tali lavori riescano ad avviarsi e completarsi entro la fine del mese. In località Cardopiano, nelle scorse settimane, è toccato ad alcuni cittadini rimboccarsi le maniche e mettere almeno in sicurezza ampi tratti della strada interpoderale su cui anche i Vigili del Fuoco avevano certificato lo stato di pericolosità. Nessun intervento, invece, si registra verso Villaggio Principe dove, grazie ad alcuni privati, è sorto nel 2018 un affascinante "Parco Avventure" e se le bellezze naturalistiche e l'accoglienza certamente ripagano gli sforzi necessari per arrivarvi il rischio di rovinarvi le macchine rappresenta un deterrente per tutti coloro che vorrebbero salirvi per sfuggire, almeno per poche ore, all'intensa calura. Una storia a parte, purtroppo, meritano le condizioni del Santuario della Sacra Spina: cuore artistico e spirituale dell'intera Provincia.
Certamente l'accoglienza spirituale affidata alla Comunità Mariana delle Cinque Pietre è una positività che non vi si registrava da più lustri e nel corso del mese vi si organizzeranno alcuni appuntamenti, ma ormai è accertato che il cinquecennario dell'arrivo della preziosa Reliquia passerà senza che sia neppure iniziata la ricollocazione al proprio posto della volta lignea del Cristoforo Santanna il cui restauro è terminato da oltre un ventennio. Su quest'interento iniziato più volte e mai portato a conclusione, oltre all'Amministrazione comunale tacciono sia l'Arcidiocesi di Crotone e Santa Severina ed anche la Sovrintendenza delle Belle Arti che oltre un anno fa ha confermato di avere a disposizione i fondi necessari ad intervenire. Unica novità una delibera delle scorse settimane con cui la Giunta cittadina guidata dal sindaco Simone Saporito ha deciso di donare in incomodato d'uso alla Curia diocesana a poco più di un anno dalla vittoria di una causa cure, voluta dalla precedente Amministrazione comunale, aveva consegnato al Comune la proprietà del Luogo Sacro. Toccherà, quindi, all'Arcidiocesi di Crotone e Santa Severina riprendere in mano l'iter per il completamento del restauro del soffitto con la speranza che per la conclusione dei lavori non occorrano altri cinquecento anni.
Francesco Rizza 9
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