"Vogliamo una Petilia Policastro più vivbile". continua la petizione delle Associazioni cittadine.

 Distribuita ad alcuni volontari la versione cartacea della petizione popolare che, da un paio di settimane circola nella grande rete a cura della Legambiente "Valle del Tacina" del presidente Luigi Concio per chiedere all'Amministrazione comunale di Petilia Policastro una cittadina un po' più a misura d'uomo. Sono numerose le Associazioni che si sono lasciate coinvolgere nella raccolta di firme con lo scopo di chiedere agli amministratori locali "un tavolo di lavoro partecipativo con cittadini, associazioni e tecnici per definire un piano di interventi prioritari cui destinare risorse economiche e progettuali" nella consapevolezza che Petilia, anche dal punto di vista urbanistico, vive una situazione di degrado dalla quale, prima o poi, occorrerà uscire. Gli Amministratori comunali accetteranno il conforto popolare? Intanto dovrebbero essere i cittadini a crederci di più, a mettere da parte la propria indifferenza, firmando con maggiore entusiasmo la petizione con cui si chiede la progettazione e realizzazione di marciapiedi lungo le principali arterie cittadine, in particolare fra piazza Filottete e via Arringa, la creazione di aree verdi e zone pedonali nelle aree urbane con commissioni alle aree periurbane come il parco "La Castagnella", incentivare il recupero ed il restauro degli edifici storici, promuovere iniziative culturali e turistiche per valorizzare il borgo antico. Quelle che in qualsiasi altro Comune calabrese potrebbe sembrare normale amministrazione, purtroppo, a Petilia Policastro sono diventate quasi delle utopie. 
Basta pensare alle difficoltà, non solo per gli anziani, di percorrere via Arringa dove a causa del traffico che ormai sfugge ad ogni controllo, alle condizioni del parco della "Castagnella" abbandonato al suo degrado tanto che più volte è toccato ai volontari metterci mano all'unico pedonale cittadino di via "Dietro Manche" da cui numerose mattonelle sono saltate mettendo a rischio quelle passeggiate che, particolarmente con la bella stagione, potrebbero essere più frequenti per la popolazione cittadina. Un discorso diverso merita il quartiere medievale della Rupa che, per le proprie potenzialità, dovrebbe essere il fiore all'occhiello della Cittadina dell'Alto Marchesato Crononese ma ormai è un enclave delle case pericolanti in cui vengono ammassati dai soliti incivili cumuli di rifiuti solido urbani. Qualche speranza per la stessa area era collegata negli scorsi mesi alla promessa di un progetto di recupero a cura dell'Amministrazione comunale, ma dalle poche informazioni che è possibile recuperare dall'albo pretorio online è facile capire che l'intervento non andrà oltre all'abbattimento di alcune case pericolanti finanziato con un mutuo concesso dalla Cassa Depositi e Prestiti mentre si sarebbe potuto accedere ai fondi del Pnrr attraverso una programmazione più ampia. Ecco perché un'invenzione di mentalità sembra essere la rivoluzione più importante se, veramente, non si vuole veder morire Petilia Policastro. 
Francesco Rizza 

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