L'impressione che la sentenza abbia un sapore politico è quella condivisa da ampi strati della popolazione cittadina. Fra le altre cose, in molti, ancora oggi, ricordano lo stillicidio di intercettazioni allegramente pubblicate, al di là di ogni deontologia e senza nessuna reazione da parte del Tribunale. Grazie a qualche informatore annidato negli uffici giudiziari ad un giornalista è stato concesso lungamente di pubblicare le stesse intercettazioni quando
le indagini non erano concluse e potevano essere imficiate dalla pubblicazione di ampi stralci delle registrazioni di atti che in quella fase del processo dovevano essere ancora segretate. Fra le condanne che, adesso, dovranno essere valutate nei successivi gradi di appello cui, evidentemente, gli indagati si avvarranno anche una accusa di corruzione in atti giudiziari che la Cassazione ha da tempo riqualificato in "abuso d’ufficio". Reato che nel frattempo, è stato cancellato dal Codice penale. In una cittadina che, da troppo tempo vive uno scontro fra fazioni da guerra civile, se queste sono le novità in ambito processuale, in ambito politico fanno riflettere ed addirittura rabbrividire i ritardi in Parlamento relativamente alla discussione di due interrogazioni parlamentari presentate dalla parlamentare pentastellata Stefania Ascari. La prima è stata presentata da oltre 13 mesi relativamente alla solidarietà della nuova Amministrazione comunale ad un mafioso all'ergastolo per mafia morto suicida nel carcere milanese "Opera". La seconda, presentata nello scorso giugno relativamente ad alcuni incarichi sotto quota ad amici e cugini degli attuali Amministratori locali. Per accuse di questo genere, in alcuni Comuni sono stati sciolti i Consigli comunali, per Petilia Policastro non si è nemmeno registrata la risposta dei Ministri competenti. Con il dubbio, in molti, che esistano per gli attuali Amministratori protezioni cui, veramente, non vorremmo credere. Evidentemente, come riconosceva la Ascari, ancor prima che la Maggistratura , dovrebbe essere la politica a rispondere. Perché "lo Stato deve dimostrare di esserci e di non voltarsi dall’altra parte, altrimenti un vuoto in termini di presenza significherà acuire la disaffezione di cittadini già afflitti dalla ‘ndrangheta e dalla pochezza della mala politica”.
Francesco Rizza
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