La richiesta di una commissione d'accesso antimafia per il Municipio di Petilia Policastro è stata chiesta al Ministero dell'Interno dalla parlamentare Stefaina Ascari deputata pentastellata emiliana. A circa un anno dell'interrogazione parlamentare alla Presidente del Consiglio ed allo stesso Ministro sui fastosi funerali di Rosario Curcio che ad oggi non ha avuto nessuna risposta; la Parlamentare ritorna alla carica. Anche perché, a sua detta, nel corso dei 12 mesi trascorsi si sarebbero registrate altre anomalie nel Comune di Petilia Policastro. Almeno questa volta, qualcuno si prenderà l'impegno di risponderle? "Come è tristemente noto alle cronache nazionali, quando si parla di Petilia Policastro spesso si associa il paese crotonese a fatti di ‘ndrangheta, ma lo si ricorda anche quale terra natia di Lea Garofalo, testimone di giustizia brutalmente uccisa dall’ex compagno e dai suoi sodali, uno dei quali, Rosario Curcio, suicidatosi in carcere, è stato osannato dalla popolazione al suo funerale pubblico, tenutosi nella frazione Camellino la scorsa estate. In vista di quel funerale, lo si ricorderà, ci fu anche un manifesto di vicinanza alla famiglia da parte dell’amministrazione comunale di Petilia Policastro, mentre al funerale stesso era presente l’assessora comunale con delega ai servizi cimiteriali, nuora di una parente del killer, che poi rassegnò le dimissioni scusandosi, senza nemmeno troppa convinzione. Difatti, a distanza di pochi mesi da quello che l’ormai ex assessora ha chiamato un suo “sacrificio”, è stato nominato suo nipote nello staff del Sindaco, nel silenzio generale. Ma non solo “sacrifici” e “retribuzioni politiche”, in quanto da due recenti inchieste su INuoviCalabresi, sono emersi anche numerosi affidamenti diretti che saremmo gentili a definire “anomali” a favore di ditte fantasma o con teste di legno o, ancora, a favore di ditte di familiari degli attuali
amministratori comunali". Approfondendo questi incarichi, la Ascari aggiunge: "Tra queste una ditta artigiana nata nel maggio 2022 e cessata nel dicembre 2023, beneficiaria in quel breve lasso di tempo di numerosi affidamenti diretti. Ditta il cui titolare è da un lato amico e dipendente del marito dell’assessora comunale ai servizi sociali. Non solo, una concessione di servizi ed un copioso affidamento diretto è stato dato dal Comune alla ditta di cui è titolare la cugina del Sindaco (che in realtà lavorerebbe presso delle poste private), mentre uno scuolabus del valore di 500 euro è stato venduto al Comune a quasi 20mila euro da un’altra ditta, già beneficiaria di ulteriori affidamenti, il cui titolare risulta essere il marito della cugina del Sindaco". Sottolineando di aver interrogato il Governo, la Ascari aggiunge: "lo Stato deve dimostrare di esserci e di non voltarsi dall’altra parte, altrimenti un vuoto in termini di presenza significherà acuire la disaffezione di cittadini già afflitti dalla ‘ndrangheta e dalla pochezza della mala politica".
Francesco Rizza
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