Chiamata a raccolta, a Petilia Policastro, per i devoti della Madonna del Rosario. Come si ricorderà, lo scorso anno intorno allo storico appuntamento religioso della prima domenica di ottobre, non si è organizzato un programma ricreativo vero e proprio in quanto, precedentemente, non si era riusciti ad organizzare un Comitato organizzativo. Oltre al novenario di preghiera ed alla processione nelle principali strade cittadine si era riusciti ad organizzare solo la ripetizione di una rappresentazione teatrale sull'arrivo della Sacra Spina a Petilia ed uno spettacolo canoro nella chiesa. Capita così che don Giuseppe Marra, responsabile delle parrocchie di Santa Maria Maggiore e dell'Annunziata che, da secoli, ospita il culto mariano cittadino, con dei manifesti pubblici ha chiamato a raccolta i fedeli. Già in questo mese di giugno si faranno degli incontri per istituire un comitato parrocchiale che si prenda cura dell' organizzazione dei festeggiamenti civili. Come, infatti, si ricorda nel manifesto, i concerti che annualmente accompagnano le feste della Madonna in ottobre e di San Francesco da Paola in maggio hanno dei costi ed è necessario aggregare più devoti possibili per dividere i compiti e collaborare con la parrocchia nella raccolta dei fondi e nell'organizzazione degli eventi. La difficoltà ad organizzare il comitato festa è, nella cittadina dell'alto Marchesato crotonese un preoccupante segno dei tempi, sintomatico di un' apatia che ha conteggiato pericolosamente la società cittadina. Situazioni come questa della festa annuale mariana era impensabile sino a qualche anno fa quando la partecipazione ai due comitati festa cittadini era vista come un onore per i fedeli e fra gli organizzatori degli eventi dedicati alla Madonna ed a San Francesco da Paola erano, addirittura, visti in una sana competizione in cui si tentava di organizzare momenti sociali di aggregazione di rilievo. In questo, va un pò meglio nelle frazioni di Foresta, Camellino e Pagliarelle dove le comunità sono più piccole ed è più facile aggregare almeno i comitati parrocchiali.
Francesco Rizza
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