Manifesti comunali per Rosario Curcio : Petilia Policastro aspetta una risposta "seria" dello Stato.
"Lo Stato reagisca in maniera forte alla solidarietà della Amministrazione comunale petilina del sindaco Simone Saporito, espressa con un manifesto pubblico affisso per più tempo nelle strade principali, per la morte di Rosario Curcio uomo di 'ndrangheta avvenuta che alla fine dello scorso giugno, quando lo stesso si è suicidato nel carcere "Opera" di Milano". È questa la richiesta di un costituendo comitato civico intenzionato a mantenere viva l' attenzione delle Istituzioni e della popolazione sull' incresciosa storia della solidarietà dell'Amministrazione comunale per la morte di Rosario Curcio.
"Era lo scorso 11 luglio - si legge in un comunicato stampa - quando, a Camellino, si sono svolti fastosamente ed in pieno "stile Casamonica" i funerali di Curcio in carcere dal 2014 per aver partecipato all'eferato omicidio di mafia di Lea Garofalo. A nostro parere - si aggiunge nella nota - le dimissioni della assessore Maria Berardi a molti non bastano e non va proprio giù che nonostante un'interrogazione parlamentare il Ministero degli Interni non abbia preso posizione sugli stessi funerali. In molti, nell'immediato, avevano chiesto le dimissioni del Sindaco e della sua maggioranza ed il ritorno alle elezioni. Oltre alla minoranza consiliare e vari esponenti nazionali della società civile come Salvatore Borsellino erano scesi in campo le federazioni provinciali di Fratelli D'Italia, del Partito Democratico ed il coordinamento provinciale dell'Anpi stigmatizzando l'accaduto e chiedendo nuove elezioni, ma sino ad oggi l'Amministrazione comunale ha fatto orecchie da mercante rispetto alle richieste di dimissioni, ritenendo il clamore dei fatti una conseguenza di una "bomba mediatica" nei propri confronti artatamente messa in campo per delegittimare l'attuale maggioranza. Adesso che le ferie agostane sono passate, il Governo Meloni sarà consefuenziale con le parole della propria sottosegretaria e la richiesta della popolazione di una reazione forte dello Stato all'inchino comunale alla 'ndrangheta?".
Francesco Rizza
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